- Mastopessi
- Prima dell'intervento
- L'intervento
- Trattamento post-operatorio
- Possibile complicanze
- I costi
Mastopessi
La mastopessi (o lifting mammario) consente di migliorare il profilo e la consistenza del seno.
E’ un’operazione indicata nei casi in cui il seno si presenta svuotato e cadente, come dopo la gravidanza o dopo una dieta, condizioni in cui il volume mammario si riduce drasticamente, o quando il rilassamento della cute e dei legamenti ghiandolari ha determinato l’ abbassamento della mammella rispetto alla sua posizione naturale e giovanile.
La discesa della mammella viene definita ptosi, e viene generalmente classificata in vari gradi, in base alla sua gravità. In una mammella normale il capezzolo si trova all’ altezza del solco sottomammario, che è la piega formata inferiormente dalla mammella alla sua attaccatura con il torace. Nella ptosi mammaria il capezzolo si trova più in basso del solco, ad una distanza che può essere minore di due centimetri (ptosi lieve), tra due e quattro centimetri (ptosi moderata), superiore a quattro centimetri (ptosi severa). Un tipo particolare di ptosi mammaria, presente soprattutto nelle pazienti più giovani, è la ptosi ghiandolare: si verifica quando il capezzolo mantiene la sua posizione normale ma la ghiandola mammaria sporge ben al di sotto del solco sottomammario. L’ aspetto è quello di una ptosi vera e propria, anche se l’ intervento chirurgico da effettuare non richiederà lo spostamento in alto del capezzolo.
Prima dell'intervento
E' consigliabile eseguire prima dell'intervento chirurgico di mastopessi una mammografia e/o ecografia mammaria soprattutto nelle pazienti over 40 anni. Sono necessarie alcune precauzioni, al fine di ridurre il rischio di complicanze. In particolare è molto importante: Evitare di assumere farmaci contenenti acido acetilsalicilico (es. Alka Seltzer, Ascriptin, Aspirina, Bufferin, Cemerit, Vivin C, ecc.); eliminare o ridurre il fumo almeno una settimana prima e dopo l'intervento (il fumo compromette la vascolarizzazione periferica, ed aumenta il rischio di sofferenza cutanea, in particolare negli interventi dove sono previsti estesi scollamenti); Procurarsi un reggiseno in tessuto elastico, di misura adeguata al nuovo volume del seno. Alla vigilia dell'intervento è consigliabile praticare un accurato bagno di pulizia completo; rimuovere lo smalto dalle unghie delle mani e dei piedi, depilare le ascelle. Non assumere cibi né bevande, a partire dalla mezzanotte. Il giorno dell'intervento di mastopessi si raccomanda di mantenere rigorosamente il digiuno, eliminare qualsiasi oggetto metallico, non truccarsi, indossare un indumento da notte completamente apribile sul davanti con maniche molto comode, di fibra naturale (cotone, seta) e abbigliamento intimo di tipo sportivo.
L'intervento
Esistono diverse tecniche chirurgiche impiegabili per la correzione della ptosi mammaria, che differiscono tra loro per le cicatrici residue, la forma ottenibile, l' uso o meno di protesi mammarie. Nelle forme di ptosi lieve l'intervento può essere esguito mediante l'utilizzo di una tecnica denominata round block con cicatrici solo periareolari. Nelle forme di ptosi moderata la tecnica più impiegata prevede la presenza di una cicatrice circolare intorno all' areola, ed una verticale che dall' areola giunge al solco mammario. Per le forme di ptosi severa è normalmente necessario impiegare le stesse incisioni cutanee che si utilizzano nella riduzione mammaria. In pratica, alle cicatrici già descritte per le ptosi moderate se ne aggiunge una terza, che cade all' interno del solco sottomammario, con un disegno a T inverrtita. In casi selezionati, e se anche il volume è insufficiente, può essere necessario l'impiego di protesi mammarie in silicone.
Trattamento post-operatorio
Subito dopo l'intervento viene applicato un reggiseno del tipo utilizzato per attività sportive, che dovrà essere indossato notte e giorno per 6 settimane. L'utilizzo dei drenaggi in aspirazione è una pratica consigliata per ridurre le complicanze; questi rimuovendo gli accumuli sieroematici, prevengono la formazione di ematomi e/o infezioni. I drenaggi sono normalmente rimossi dopo 24-48 ore, e non provocano dolore nè fastidio. E' sempre presente dopo l'intervento un certo grado di gonfiore che si riduce gradualmente fino a scomparire completamente dopo 7-10 giorni. Un modico grado di edema potrebbe persistere per qualche settimana o qualche mese. E' possibile praticare una doccia solo dopo 10 giorni; il trattenersi a lungo nella vasca da bagno non e' consigliabile.
Possibile complicanze
Le complicanze sono in genere rare e rispondono con prontezza al trattamento appropriato senza compromettere il risultato finale dell'operazione. Va comunque considerata la possibilità di: Emorragia: Il sanguinamento è in genere modesto e si arresta spontaneamente o con una modesta compressione esterna. L'utilizzo dei drenaggi riduce drasticamente questa complicanza. Infezione: nell' 1-2% dei casi si verificano infezioni locali delle ferite, che richiedono terapia antibiotica mirata e medicazioni più frequenti. Perdita di sensibilità al capezzolo: è generalmente temporanea e parziale anche se in rare occasioni può perdurare nel tempo. Asimmetrie: sono essenzialmente correlate ad anomalie del processo di guarigione e/o cicatrizzazione, e consistono in lievi differenze nella forma e dimensioni delle due mammelle o nella posizione delle areole. In genere non sono tali da eccedere la normale variazione in forma e dimensione che è presente in tutte le donne già prima dell' intervento e quindi non richiedono interventi di correzione. Nei casi più evidenti, tuttavia, è generalmente possibile migliorare il risultato con un intervento in anestesia locale, una volta che sia trascorso almeno un anno dalla riduzione mammaria Problemi con l' allattamento al seno: Sebbene la possibilità di allattare non sia compromessa in assoluto, essa può risultare minore, o addirittura assente. Comunque una montata lattea ridotta o assente, in seguito ad una gravidanza, può dipendere anche da fattori idiopatici indipendenti dall'intervento chirurgico, e non prevedibili a priori. Necrosi tissutale. Una necrosi tissutale, anche a carico del complesso areola capezzolo, con successiva diastasi delle cicatrici, e' estremamente rara, ma riportata nella letteratura medica. Qualora dovesse accadere, può essere eseguito in un tempo successivo un intervento ricostruttivo con risultati soddisfacenti. Occasionalmente può essere necessario una revisione di qualche cicatrice al fine di ottenere un risultato estetico ottimale. La revisione e' un intervento minore e può essere eseguito in anestesia locale, ambulatorialmente. Qualche ora dopo l'intervento è già possibile alzarsi , anche se per i primi giorni è bene non sottoporsi a sforzi fisici eccessivi. E' consigliabile nel primo periodo non utilizzare i muscoli pettorali e quindi non forzare sulle braccia per alzarsi dal letto. Per almeno 2 settimane si raccomanda di non compiere movimenti con le braccia e non sollevare pesi. Dopo ogni intervento di chirurgia plastica è bene evitare l'esposizione al sole per almeno 4 settimane. Trascorso questo periodo ci si può esporre gradualmente ( iniziando con mezz'ora al giorno) avendo cura di proteggere le cicatrici con un prodotto solare a protezione totale. Nella maggior parte dei casi le pazienti, più che vero e proprio dolore, riferiscono una sensazione di tensione, facilmente controllabile dai comuni analgesici. Le cicatrici residue, che sono permanenti, divengono sempre meno evidenti con il passare del tempo. Il loro colore rossastro iniziale si schiarisce progressivamente, fino a camuffarsi con la pelle vicina nell' arco di 6-12 mesi.
I costi
I costi dell'intervento di mastopessi comprendono il compenso del chirurgo, degli assistenti e dell'anestesista, le spese per sala operatoria e degenza e dipendono, ovviamente, dalla durata e dal tipo di intervento scelto.