- Blefaroplastica
- Prima dell'intervento
- L'intervento
- Trattamento post-operatorio
- Possibili complicanze
- Dopo l'intervento
Blefaroplastica
La blefaroplastica (chirurgia correttiva delle palpebre) viene eseguita per ridurre l’eccesso cutaneo e le borse palpebrali.
Il risultato dell’intervento è determinato da un numero variabile di fattori quali le condizioni fisiche del volto, la presenza o l’assenza di adipe, l’età del paziente, la quantità e la qualità delle rughe presenti, la struttura ossea sottostante e le influenze ormonali.
La durata del risultato dell’intervento varia da individuo a individuo. In media dopo 10-15 anni può essere necessario reintervenire per mantenere un aspetto curato.
L’intervento viene eseguito in casa di cura ed il paziente potrà tornare a casa lo stesso giorno o quello successivo.
La durata dell’intervento è di blefaroplastica variabile e dipende dall’estensione delle zone da rimodellare, dal tipo di anestesia e dalle tecniche che verranno utilizzate.
In generale la durata minima è di circa un’ora per procedure riguardanti solo le palpebre inferiori o solo quelle superiori, eseguite in anestesia locale mentre, per gli interventi più complessi comprendenti sia le palpebre superiori che le inferiori, eventualmente associati ad un lifting del volto e del collo, si può giungere fino alle tre – quattro ore.
Si raccomanda di :
Non assumere aspirina o medicamenti che la contengono per una settimana prima dell’intervento e due settimane dopo.
Eliminare il fumo per almeno due settimane prima e dopo l’intervento.
L’intervento può essere eseguito in anestesia locale o generale, in base alle necessità ed ai desideri del paziente.
In anestesia locale la regione interessata viene infiltrata direttamente con il farmaco anestetico, che abolisce la sensibilità al dolore, ma consente di rimanere svegli durante l’operazione.
L’ anestesia generale è necessaria quando devono essere trattate zone estese come quando si associa un lifting del volto, oppure se il paziente o la paziente preferiscono non essere svegli durante l’intervento. In questo caso lo stato ipnotico viene indotto iniettando i farmaci anestetici per via endovenosa e viene poi mantenuto mediante la somministrazione di una miscela gassosa. Grazie alle migliorate tecniche anestesiologiche è possibile ridurre al minimo la quantità dei farmaci utilizzati e, quindi, i tempi di recupero post – operatori.
Prima dell'intervento
Prima di eseguire le incisioni viene valutato e marcato l'eccesso cutaneo. Il disegno viene progettato in modo che la cicatrice residua possa cadere in corrispondenza di un piega cutanea, così da risultare invisibile.
L'intervento
L'incisione finale viene a cadere sulle palpebre a circa 2mm dal margine ciliare, parallelamente ad esso, e si prolunga leggermente oltre il canto esterno, terminando in corrispondenza delle rughe più sottili. La cute viene delicatamente scollata dai tessuti sottostanti. Vengono asportati, a questo punto, la cute in eccesso ed il grasso peribulbare erniato. Quindi si procede alla sutura che verrà effettuata con fili particolarmente sottili. In alcuni casi viene applicato del cerotto sterile in corrispondenza delle estremità delle incisioni. Questo tipo di intervento comporta dolore minimo che può eventualmente essere controllato dai comuni analgesici.
Trattamento post-operatorio
Dopo l'intervento verrà applicata una medicazione leggera e delle compresse fredde che verranno sostituite frequentemente (circa ogni mezzora) per le prime 24 ore; inoltre è consigliabile: Riposare con il capo sollevato (utilizzando almeno due cuscini) per due settimane Mantenere pulite le aree trattate applicando 2-3 volte al giorno acqua ossigenata Applicare piccole quantità di pomata antibiotica sulle suture in corrispondenza degli angoli degli occhi avendo cura di non far penetrare la sostanza negli occhi stessi . Per controllare il dolore, se ce ne fosse, assumere solo i farmaci consigliati. Evitare che il getto della doccia colpisca direttamente gli occhi. I punti verranno rimossi dalle palpebre 5 o 7 giorni dopo l'intervento.
Possibili complicanze
Le complicanze sono rare. Edema, ecchimosi e discromie (gonfiore, arrossamento e variazioni di colore): queste tre manifestazioni variano da paziente a paziente e possono essere modeste o più consistenti. La maggior parte dell'edema e dell'ecchimosi scompare fra il quinto ed il decimo giorno, ma non è insolito che modificazioni di colore possano durare più a lungo. Durante questo periodo le palpebre possono apparire gonfie, irregolari, asimmetriche. Occasionalmente si può verificare la formazione di un ematoma (accumulo di sangue al di sotto delle ferite). In alcuni casi può rendersi necessaria la rimozione dei coaguli per favorire una guarigione più rapida e prevenire ulteriori complicanze. La formazione di un ematoma subito dopo l' intervento, tuttavia, richiede l' immediato svuotamento della raccolta ematica, per prevenire lesioni da compressione al nervo ottico. Raramente possono verificarsi delle infezioni, che vengono facilmente trattate con i comuni antibiotici. Estremamente rara è la possibilità che si verifichi un ectropion (eccessivo stiramento della palpebra verso il basso ) a causa dell'edema dei tessuti o di un'anomala guarigione delle cicatrici profonde. Questo problema è generalmente temporaneo ma potrebbe richiedere una correzione chirurgica in un tempo successivo.
Dopo l'intervento
La guida dell'automobile potrà essere ripresa dopo una settimana; le attività sportive dopo 2 settimane come anche la applicazione del make-up e delle lenti a contatto. E' opportuno evitare l'esposizione al sole per almeno tre mesi, avendo cura, trascorso questo periodo, di applicare una crema a protezione totale in corrispondenza delle zone trattate, prima di esporsi .