Chirurgia plastica, estetica e ricostruttiva
prof. schonauer

Addominoplastica

L’ addominoplastica consente di rimuovere l’eccesso cutaneo ed adiposo a livello della parte centrale e bassa dell’addome e, in casi selezionati, rinforza il piano muscolare sottostante rendendo la parete addominale snella e tesa.
La dieta e l’esercizio fisico da soli non riescono a produrre tale risultato poiché l’aumento delle dimensioni dell’addome è spesso accompagnato da una condizione definita diastasi dei muscoli retti addominali che determina l’allontanamento dei due gruppi muscolari che normalmente costituiscono una parete compatta.
L’ addominoplastica non è diretta specificamente alla riduzione del peso corporeo, anche se questo è uno degli effetti dell’intervento, bensì alla riduzione dell’eccesso cutaneo ed adiposo ed alla ricostruzione del piano muscolare. Un effetto secondario dell’intervento consiste nella riduzione, e in alcuni casi nella scomparsa delle smagliature cutanee presenti nella zona trattata.
L’intervento può essere eseguito in qualsiasi periodo dell’anno, si preferisce però evitare l’estate: con il caldo, infatti, può essere scomodo indossare la guaina elastica necessaria per favorire l’accostamento della pelle ai tessuti sottostanti ed a contenere i muscoli retti riposizionati. Si deve considerare, inoltre, che dopo l’intervento è sconsigliato esporsi al sole per almeno un mese.
L’ addominoplastica viene eseguita in sala operatoria in regime di ricovero ordinario o, in casi selezionati, di ricovero giornaliero. I tempi operatori sono variabili e dipendono dalla tecnica utilizzata: si va da un minimo di un’ora, per una mini addominoplastica, ad un massimo di due – tre ore per interventi più complessi comprendenti la ricostruzione della parete muscolare.
Come accade per tutti gli interventi chirurgici, possono verificarsi condizioni legate allo stato generale di salute del paziente che rendono sconsigliabile ogni operazione non strettamente necessaria o urgente (es. cardiopatie o patologia respiratoria grave), e condizioni che sconsigliano specificamente l’intervento di addominoplastica. Tra queste bisogna ricordare l’ obesità, che compromette la qualità del risultato ottenibile ed espone ad un alto rischio di complicanze postoperatorie, e la presenza di grosse cicatrici sulla parete addominale (in genere da precedenti interventi chirurgici). Inoltre in caso di forti fumatrici le complicanze possono essere maggiori.

Si raccomanda di:
Non assumere aspirina o medicamenti che la contengono per almeno una settimana prima dell’intervento e due settimane dopo
Eliminare il fumo almeno due settimane prima e fino a due settimane dopo l’intervento.

L'intervento

L'intervento può essere eseguito in anestesia spinale o generale. Nella maggior parte dei casi si fa ricorso all' anestesia generale. In questo caso i farmaci anestetici vengono iniettati per via endovenosa e lo stato ipnotico viene mantenuto mediante la somministrazione di una miscela gassosa. Grazie alle moderne tecniche anestesiologiche è possibile ridurre al minimo la quantità dei farmaci utilizzati e, quindi, i tempi di recupero post - operatori. Dopo aver valutato l'entità dell'eccesso cutaneo si procede al disegno delle linee di incisione. La prima si estende sopra il pube giungendo fino ai lati della parete addominale, l'altra circonda l'ombelico. Eseguite le incisioni, ove necessario, viene sollevata la cute con il tessuto adiposo sottostante accedendo così alla parete muscolare che viene ricostruita accostando i due muscoli retti e suturandoli sulla linea mediana. Nei rari casi in cui la diastasi dei muscoli è particolarmente ampia, può rendersi necessario l'utilizzo di una rete in materiale sintetico per colmare il difetto ed assicurare un rinforzo adeguato. A questo punto i tessuti superficiali vengono messi in tensione, stirandoli verso il basso, in modo da evidenziare l'entità dell'eccesso cutaneo ed adiposo che dovrà essere asportato. Poiché la cute dell'addome viene fatta scorrere verso il basso, per evitare che l'ombelico si trovi in una posizione innaturale, questo viene isolato e riposizionato più in alto. Vengono, quindi, inseriti due drenaggi (tubicini in materiale morbido collegati con un piccolo serbatoio) per evitare il ristagno dei fluidi che dovessero,eventualmente raccogliersi. I drenaggi verranno rimossi dopo 24-48 ore. Le incisioni chirurgiche vengono chiuse con fili di sutura che non deve essere rimosso (materiale riassorbibile). Le cicatrici residue sono ben nascoste e possono essere facilmente coperte da un costume da bagno. La miniaddominoplastica consiste nell'asportazione di una losanga di cute, con il relativo tessuto sottocutaneo, nella regione addominale inferiore, senza interessare il piano muscolare e lasciando l'ombelico nella sua posizione originale. E' indicata nei casi in cui l'eccesso da rimuovere è essenzialmente cutaneo e limitato, ossia quando ci si trova di fronte al cosiddetto "addome grinzo": magro ma rilassato, svuotato, privo di tono e di elasticità.

Trattamento post-operatorio

Dopo l'intervento devono essere assunti antibiotici associati eventualmente ad antinfiammatori per almeno 5 giorni. Al termine dell'operazione viene applicata una medicazione e la guaina compressiva elastica che ha la funzione di limitare l'edema postoperatorio, ridurre le ecchimosi, favorire il rimodellamento della cute sui tessuti sottostanti e contenere i muscoli retti. Questa dovrà e essere indossata giorno e notte per almeno sei settimane. I drenaggi saranno rimossi dopo 24-48 h o comunque quando non sarà più evidente raccolta di sangue all'interno degli stessi. Il dolore post-operatorio è generalmente moderato e ben tollerato: la maggior parte dei pazienti, infatti, riferisce una sensazione di costrizione nella parte bassa dell'addome che può persistere per qualche giorno e che tende a scomparire spontaneamente. Nei primi mesi dopo l' intervento è in genere presente una riduzione della sensibilità cutanea addominale, che è tuttavia temporanea e tende gradualmente a migliorare. A distanza di 24-48 ore compaiono edemi (gonfiore) ed ecchimosi (chiazze livide) che vengono riassorbiti spontaneamente nell'arco di 2 settimane. Talvolta le ecchimosi non compaiono in corrispondenza delle zone trattate ma più in basso, per esempio a livello dell'inguine. Anche questo è normale e non deve destare preoccupazione. Le cicatrici residue sono ovviamente permanenti, ma divengono sempre meno evidenti con il passare del tempo. La maturazione completa delle cicatrici richiede circa un anno, e durante questo periodo è consigliabile non esporle alla luce solare per evitare il rischio di pigmentazione (è tuttavia possibile prendere il sole utilizzando una crema protettiva adeguata).

Possibili complicanze

Le complicanze sono rare e quando intervengono rispondono prontamente ad un trattamento adeguato senza compromettere il risultato finale. Emorragia: Un improvviso aumento della pressione sanguigna nel periodo immediatamente successivo all' intervento può determinare la ripresa del sanguinamento di piccoli vasi sanguigni precedentemente chiusi. Il sanguinamento è in genere modesto e si arresta spontaneamente o con una modesta compressione esterna. In qualche caso, tuttavia, può essere necessario intervenire chirurgicamente per la chiusura del vaso che sanguina, al fine di prevenire la formazione di ematomi e infezioni. Infezioni: sono estremamente rare e rispondono prontamente alla terapia antibiotica. Necrosi tissutale: anche questa è una evenienza rarissima che si verifica in caso di escissioni molto ampie e consiste nella sofferenza e, quindi, nella perdita di piccole aree di tessuto in corrispondenza dei margini di incisione. Qualora si dovesse verificare, può essere eseguito in un tempo successivo un intervento di revisione con risultati soddisfacenti. Alterazioni della sensibilità della pelle ed in particolare dei quadranti inferiori sono state descritte per un periodo variabile, eccezionalmente in forma duratura. Cicatrici: può raramente essere necessario revisionare in tutto o in parte le cicatrici addominali, soprattutto se si sono verificati processi infettivi o la guarigione è stata più lenta del normale. La revisione consiste in un piccolo intervento ambulatoriale in anestesia locale, che va eseguito ad almeno un anno dall' intervento principale.

Dopo l'intervento

E' consigliabile, per i primi giorni dopo l'intervento, riposare a letto ed aumentare gradatamente le attività. Le attività sportive potranno essere riprese dopo 2-3 settimane per quanto riguarda gli sport meno impegnativi (es. jogging) mentre per quelli più intensi (es. tennis) sarà preferibile attendere almeno 4 settimane. La guida dell'automobile potrà riprendersi dopo 2 settimane mentre l'attività sessuale, i viaggi e le attività lavorative dopo 3 settimane.Per l'esposizione al sole è preferibile attendere almeno 4 settimane avendo cura di proteggere le cicatrici con un prodotto solare a protezione totale.